giovedì 8 giugno 2006

Se volete fare carriera nella vostra ditta o se state solo aspettando la pensione NON leggete questo articolo!

Nel 1866 un giovane di New York comprò una rivista illustrata per compiacere la bella ragazza che la vendeva. Come sia finita la storia della ragazza nessuno se lo ricorda. Un articolo della rivista, raccontava come il Regno di Savoia (gli italiani erano all'avanguardia) stesse accelerando i lavori del traforo del Moncenisio, con una nuova trivella funzionante ad aria compressa. Il suo interesse si risvegliò, immaginò, costruì e poi brevettò l'Air brake il primo freno per treni ad aria compressa. Il signore si chiamava George Jr. Westinghouse. Ma non fu così facile. Solo per far provare il suo freno "Crazy George" (amorevole soprannome guadagnato con la sua idea) passò anni di tedio e derisioni, mentre gli incidenti ferroviari continuavano a mietere vittime. Questo piccolo aneddoto sugli inizi di un'impero la dice lunga sulla natura umana. Ognuno di noi ha un idea buona nel cassetto, ma gli ostacoli che l'establishment di tutti i tipi mette al cambiamento, sono innumerevoli. Ma andiamo per gradi, definiamo prima chi intendo per NOI. Escludiamo i pensionati, che si suppone abbiano già dato (nella maggior parte dei casi non è vero). Escludiamo anche i bambini (che le idee ce le avrebbero, ma nessuno li ascolta). Togliamo statali, regionali, provinciali, comunali, enti vari (quandanche avessero idee non possono esprimerle). Gli operai e i contadini sono una specie in estinzione. Le professioni liberali sono troppo occupate a difendere i propri privilegi in combutta con politici di tutti i colori. NOI siamo in pochi. Un po' di imprenditori, qualcuno fa il consulente e qualcuno lavora nelle grandi società, ma siccome ha delle idee NON fa carriera. Comunque, senza di NOI, gli umili "Crazy George" della situazione, la nostra complessa società è destinata all'estinzione per noia. Cari (pochi) colleghi rimboccatevi le maniche, perchè senza di NOI il progresso non esiste. E' giunta l'ora di saltare il fosso e di cominciare a lottare davvero per rivoluzionare ciascuno il suo settore. Allora gettate la maschera e fate come me. Non guadagnerete tanti soldi, ma se lottate duramente arriverete certo in qualche porto nuovo e magari inaspettato. Se tutti NOI, nel nostro cantone, cambiamo anche un solo particolare del "tradizionale" modo di progettare, produrre, comunicare e vendere, avremo un successo incredibile. L'Italia anche in questo periodo di crisi, rimane leader mondiale nelle macchine che fanno le macchine, con una miriade di piccole società che inventano il futuro ogni giorno. Questo è il vero tessuto che tiene a galla il paese. Guardate ora in fondo al vostro cassetto segreto e tirate fuori quell'idea che non avete mai avuto il coraggio di portare avanti. Certo occorre un briciolo di follia, ma vivrete almeno una stagione da leoni. Se non lo fate ora, passatevi automaticamente nelle categorie eliminate e ... dimenticate questo articolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Già... Io per fortuna non ho mai smesso di sognare e di cercare di trasformare i sogni in realtà. Anche se, come dice Marcello, si viene trattati come matti e ci si prendono anche un po' di batoste. Ma un giorno ci si volta indietro e si vede tutta la strada percorsa, le soddisfazioni e i momenti forti che si sono vissuti. La mia "isola che non c'é" é LudoTIC, che comincia ad essere una vera realtà, perché l'abbiamo voluta, cercata e difesa con tutte le nostre forze di giovani ex-studenti delusi dal sistema universitario.
E a proposito di pazzia, un certo Edoardo un giorno disse "se ti prendono in giro se continui a cercarla tu non darti per vinto perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse é ancora più pazzo di te"...

Anonimo ha detto...

Quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio non devo mai vergognarmi di cio' che ho fatto e di cio' che sono...la carriera a tutti i costi ci ha trasformati spesso in robot programmati, il che potrebbe essere anche giustificabile e forse pregievole; ma ahime' essere programmati per non avere cervello e per piacere allo status quo, per apparire piuttosto che essere, per valorizzare solo il contenuto monetario e soprattutto per annullare se stessi, non sembrano essere cose di cui essere fieri. Uno scrittore d'azienda intitolo' il suo libro "la solitudine del manager" e aveva ragione, il manager alla fine della giornata e' sempre solo: ora oltre alla solitudine gli si chiede di non "osare", di rimanere nell'ambito del taglio di costi e, soprattutto, non credere nella forza degli uomini e del pensiero, annullando ogni umanita' suo e di chi gli sat intorno. Sembra che non ci sia modo per uscire da questo momento di crisi italiana di valori ed idee, con un paese proitettata a diventare una branch operativa delle multinazionali, e nemmeno una branch cosi importante: eppure per non finire intrappolati e senza piu' il sorriso e una propria identita' c'e' bisgogno della forza delle idee e la volonta' di realizzare. Credere nelle proprie idee, avere coraggio di realizzarle non e' da tutti ma e' la forza vitale della societa', e' la cura contro il degrado ed il declino. Guardate le maggiori societa' del mondo di oggi e quelli che lo erano 10 anni fa: molti nomi nuovi (google, ebay, microsoft..) e spesso con una nuova filosofia di vita aziendale. E' un dovere, per noi stessi, per la comunita' che ci circonda e soprattutto per i nostri figli.

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il miglior Illy del mondo?

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dalla finestra di casa mia

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