venerdì 6 ottobre 2006

ScontoQui

Targeting in Supermarkets made easy.
Via Optical codes or cellular calls deliver personalized coupons at the entrance of groceries stores.
Sorry, audio is only in Italian.

venerdì 21 luglio 2006

Uffa 'sta Cina

Dopo la dipartita della quasi totalità dell'industria tessile, gli Stati Uniti stanno perdendo l'industria del mobile. L'Italia segue gli USA con poco ritardo questa volta. I nostri Aiazzone che piagnucolavano contro IKEA, hanno trovato la settimana scorsa sul catalogo Carrefour un comò, quattro cassetti, impiallicciato in similciliegio, a 69,90 €. Un letto matrimoniale con testata in legno massello, una volta ambito e costosissimo, sarà la spesa più piccola, a soli 139.90 €, per le coppie che, sempre meno, convoleranno a nozze. Insomma le nostre industrie a bassa tecnologia sono destinate a scomparire. Stanco di sentire le lamentele dei leghisti e dei precari, sono tornato in Cina dopo tanti anni, per vedere il programma. Anzi di più, con alcuni soci fra cui uno che ci lavora da trent'anni, abbiamo anche aperto un'agenzia a Shangai. Scendendo per strada la prima cosa che salta all'occhio è la massa di ciclisti. Ma a guardare bene, tantissimi non pedalano. Hanno la bicicletta elettrica. Mica scemi 'sti cinesi, costa poco, non inquina e non si fa fatica. Poi lavorano... Noi Milanesi, abbiamo sempre guardato storto i colleghi del sud, che lasciano squillare il telefono per ore. Abbiamo anche guardato con sufficienza ai colleghi europei, che alle 6 del pomeriggio sono a casa da un po'. Gli Shangaiesi ci battono alla grande, lavorano le belle 70, 80 o più ore alla settimana. Sono sfruttati dicono i nostri sindacalisti. Ma non è solo perchè gli operai guadagnano 40 centesimi all'ora che le cose vanno avanti così in fretta (tenete presente che una famiglia contadina porta a casa venti dollari all'anno). Telefonano tutti, dappertutto, anche perché un minuto da fisso o da cellulare costa uguale, 1 centesimo. Ma ora vi svelo il vero segreto di questo successo. In Cina è vietato praticamente tutto e il rispetto degli accordi è molto fluido.Tutti i politici ed i burocrati però sono legati a filo doppio o hanno amici e parenti nelle diecine di milioni di business che sorgono ogni anno. Quindi la complessa burocrazia millenaria ha trovato la massima sublimazione. Guarda, osserva, registra, ma segue il vento, e agisce il minimo indispensabile. Soprattutto, non mette i bastoni fra le ruote di chi fa. Nel tempo che occorre per avere le autorizzazioni per aprire un caffè a Roma, loro progettano e costruiscono: un centro commerciale, sei palazzi e l'autostrada per andarci. Se poi era abusivo ci sono due alternative, se funziona nessuno dirà nulla. Se non funziona, ci andranno ad abitare venti o trentamila, del milione di persona che arrivano ogni anno dalla campagna. Ah! e ci nasceranno e moriranno diecimila attività, assolutamente non previste da nessuno. Forse, hanno anche deciso che collegheranno Shangai a Pechino con un treno a levitazione magnetica di cui ora esiste solo l'idea. Non sanno neanche se daranno l'appalto ai tedeschi, che hanno costruito il tratto di Maglev che collega la città all'aereoporto (opera che fa cadere la mascella agli occidentali la prima volta che arrivano da queste parti). Il perchè è che devono finirlo prima delle Olimpiadi del 2008, e sanno che solo un'impresa cinese, con un illimitata risorsa di monod'opera, può farcela in tempo. Ma allora cosa ci vado a fare io, un comunicatore di 59 anni in Cina? presto detto.
Il nostro sistema, che avrebbe dovuto garantire a tutti uno stipendio fisso, la mutua e la pensione è ormai finito.
Per morire definitivamente ci metterà però troppo tempo (per me).
Nel frattempo preferisco cavalcare la bicicletta, elettrica, ed offrire alle aziende italiane non ancora decomposte, un po' dell'energia vitale che mi alimenta e vedo scorrere in un nuova frontiera.
Viva la Cina

martedì 13 giugno 2006

Come funziona l'intelligenza umana?

Le grandi rivoluzioni tecnologiche sono basate su idee ed invenzioni che all'inizio fanno magari scalpore, ma non hanno impieghi così grandi. La prima macchina a vapore serviva solo a pompare l'acqua fuori dalle miniere di carbone. Il movimento del motore era solo alternativo, stantuffo su, stantuffo giù. Solo 16 anni dopo un dipendente di James Watt, il sig Murdock inventò la ruota planetaria che permise di applicare il vapore a tutta l'industria guidandone il boom in tutto il mondo.
La radio di Marconi era così pesante che poteva essere installata solo sulle navi e quello che trasmetteva erano le scariche di una scintilla.
Bisogna aspettare 15 anni, De Forest con la valvola Audion per trasmettere la musica e per costruire delle radio di misura plausibile.
Il primo computer a valvole avrebbe dovuto decodificare i messaggi segreti dei tedeschi, ma fu pronto solo a guerra finita.
La prossima grande rivoluzione potrebbe venire da un'idea che a prima vista non ha nulla a che vedere con il progresso tecnologico.
Come funziona l'intelligenza umana?
Migliaia di neurologi nel corso degli ultimi due secoli hanno studiato il cervello. Abbiamo migliaia di studi su tantissime funzioni, ma non avevamo nessuna teoria generale condivisa del suo funzionamento.
E' luogo comune che noi ne usiamo solo una piccola parte.
Falso. Lo usiamo tutto, eccome.
I cibernetici moderni del MIT ci hanno illuso per anni che l'Intelligenza Artificiale (AI) fosse solo ad un passo nel futuro. Si basavano sull'errato principio che una spropositata potenza delle macchine potesse mimare il sistema efficiente di cui la Natura ci ha dotato.
La trovata su cui i venditori di software e di hardware si sono appoggiati negli ultimi 10 anni "le scatole neuronali" erano un'altra bufala colossale.
Chi sta facendo luce in questo dominio è Jeff Hawkins il padre del Palm, il primo rivoluzionario computer da mano. Da sempre studioso dell'interfaccia uomo macchina, nel suo nuovo istituto di ricerca neurologica di Redwood sta gettando le nuove fondamenta sul funzionamento della mente umana.
Noi agiamo basandoci su di un meccanismo di eccitazione dei neuroni nei nostri sei strati di corteccia cerebrale.
Apprendimento, memoria e predizione.
Quando ci troviamo in una situazione nuova (cioè non presente nella memoria) con un dispendio di energia, immagazziniamo la struttura di quello che è successo. Impariamo.
Quando una situazione è si è già presentata o è simile, ricorriamo alla memoria e predisponiamo i sensi ed i muscoli a reagire prevedendo quello che sta succedendo.
Faccio un esempio. Se tirate una palla ad un bambino piccolo, sicuramente la palla cade a terra. Il suo cervello non ha ancora imparato a coordinare i muscoli per prenderla al volo. Se tirate la palla a un ragazzino, la sua memoria automaticamente comanderà le braccia, che in una frazione di secondo saranno pronte alla fine della traiettoria random che voi avete deciso. E' impossibile per un computer basato sulle conoscenze attuali.
Noi immagazziniamo nella corteccia cerebrale il mondo che ci circonda ricreandolo nella nostra mente. Ricordiamo le strutture spaziali e temporali, i pattern. Riconosciamo un motivo musicale eseguito con qualsiasi strumento e in qualsiasi ottava, lo riconosciamo anche se fischiettato da uno stonato. Cosa cambierà questo? Cambierà il modo di progettare i computer (http://www.numenta.com), computer che impareranno a guidare, macchine che raccoglieranno i pomodori maturi, macchine che impareranno a fare i nostri lavori, specialistici, scomodi, noiosi e pericolosi.
Se vi interessa approfondire cominciate a leggetevi "On Intelligence" (per ora è solo inglese).

lunedì 12 giugno 2006

giovedì 8 giugno 2006

Se volete fare carriera nella vostra ditta o se state solo aspettando la pensione NON leggete questo articolo!

Nel 1866 un giovane di New York comprò una rivista illustrata per compiacere la bella ragazza che la vendeva. Come sia finita la storia della ragazza nessuno se lo ricorda. Un articolo della rivista, raccontava come il Regno di Savoia (gli italiani erano all'avanguardia) stesse accelerando i lavori del traforo del Moncenisio, con una nuova trivella funzionante ad aria compressa. Il suo interesse si risvegliò, immaginò, costruì e poi brevettò l'Air brake il primo freno per treni ad aria compressa. Il signore si chiamava George Jr. Westinghouse. Ma non fu così facile. Solo per far provare il suo freno "Crazy George" (amorevole soprannome guadagnato con la sua idea) passò anni di tedio e derisioni, mentre gli incidenti ferroviari continuavano a mietere vittime. Questo piccolo aneddoto sugli inizi di un'impero la dice lunga sulla natura umana. Ognuno di noi ha un idea buona nel cassetto, ma gli ostacoli che l'establishment di tutti i tipi mette al cambiamento, sono innumerevoli. Ma andiamo per gradi, definiamo prima chi intendo per NOI. Escludiamo i pensionati, che si suppone abbiano già dato (nella maggior parte dei casi non è vero). Escludiamo anche i bambini (che le idee ce le avrebbero, ma nessuno li ascolta). Togliamo statali, regionali, provinciali, comunali, enti vari (quandanche avessero idee non possono esprimerle). Gli operai e i contadini sono una specie in estinzione. Le professioni liberali sono troppo occupate a difendere i propri privilegi in combutta con politici di tutti i colori. NOI siamo in pochi. Un po' di imprenditori, qualcuno fa il consulente e qualcuno lavora nelle grandi società, ma siccome ha delle idee NON fa carriera. Comunque, senza di NOI, gli umili "Crazy George" della situazione, la nostra complessa società è destinata all'estinzione per noia. Cari (pochi) colleghi rimboccatevi le maniche, perchè senza di NOI il progresso non esiste. E' giunta l'ora di saltare il fosso e di cominciare a lottare davvero per rivoluzionare ciascuno il suo settore. Allora gettate la maschera e fate come me. Non guadagnerete tanti soldi, ma se lottate duramente arriverete certo in qualche porto nuovo e magari inaspettato. Se tutti NOI, nel nostro cantone, cambiamo anche un solo particolare del "tradizionale" modo di progettare, produrre, comunicare e vendere, avremo un successo incredibile. L'Italia anche in questo periodo di crisi, rimane leader mondiale nelle macchine che fanno le macchine, con una miriade di piccole società che inventano il futuro ogni giorno. Questo è il vero tessuto che tiene a galla il paese. Guardate ora in fondo al vostro cassetto segreto e tirate fuori quell'idea che non avete mai avuto il coraggio di portare avanti. Certo occorre un briciolo di follia, ma vivrete almeno una stagione da leoni. Se non lo fate ora, passatevi automaticamente nelle categorie eliminate e ... dimenticate questo articolo.

mercoledì 7 giugno 2006

Il retail si è svegliato ?

La guerra ad oltranza dei prezzi è arrivata al suo epilogo. Non c’è più niente da tagliare. Al convegno dell’ECR-Indicod veniva presentata in pompa magna la “nuova” tecnologia dell’RFID (er ef aidi). Mediante l’utilizzo del EPC (electronic product code) dovrebbe, sostituendo il vecchio codice a barre, portare a consistenti risparmi logistici (intorno all’1% del prezzo di vendita). Nell’attesa spasmodica che questo si verifichi nei prossimi dieci anni, pensiamo a come arrivare fino a là. Purtroppo ancora una volta, i primi ad innovare non sono i nostri, ma sono le multinazionali. Metro in Germania ha già realizzato il negozio prototipo RFID. Carrefour si è spinta nelle promozioni e ha fatto il primo concorso della storia italiana con tre milioni di premi (provato l'anno scorso in Spagna). In un mese ha fatto vincere praticamente tutti i clienti. Sempre Carrefour sta testando nuove tecniche di targeting avanzato, ma di questo parleremo quando saranno disponibili i risultati. Quasi tutti i retailer hanno speso soldi in comunicazione (tirando sul prezzo dei creativi) per trovare l’ennesimo sinonimo di tagliare i prezzi. Sfasciaprezzi, Sbudella sconti, i prezzi dell'anno scorso, no quelli di tre anni fa, anzi noi quelli del secolo scorso. Il risultato, una comunicazione monotona e spesso squallida. I customer, nel frattempo, hanno mangiato la foglia e con cinque tessere in tasca, saltano da una catena all'altra, da una promozione a uno sconto speciale e irripetibile. I prezzi saranno anche fermi, ma quello che aumenta è il livello di confronto, a volte conflitto con i fornitori. Per abbassara ancora di più i prezzi, qualcuno compra l’aglio in Cina e la mozzarella in Germania, ma se provate a vendere un’idea nuova è difficile farsi ascoltare. Eppure il mondo si muove parecchio. Tesco ha aperto a Bangalore un hangar dove lavorano mille programmatori, immaginatevi a fare che.
Avete sentito parlare di Whispering Windows? Bellissima tecnologia di trasmissione del suono. Utilizzando dei supermagneti, che fino a poco tempo fa erano segreto militare, si può trasformare facilmente, in pochi minuti, una grande vetrina in un emettitore di suono dall'efficienza sorprendente. Passando davanti alla vetrina si sente distintamente, magari un bel brano musicale, senza capire da dove venga il suono. Il nostro apparato auditivo, abituato a localizzarea automaticamente la sorgente sonora, rialza la soglia dell'attenzione e l'apparato visivo/cognitivo nota il contenuto della vetrina, che altrimenti sarebbe sfuggito. Con lo stesso sistema si può annullare una gran parte del rumore ambientale, rendendo soft un area particolarmente rumorosa. Pensate a quanti buoni ristoranti avete rinunciato per il troppo rumore. Sempre per restare nel campo del suono ora si può indirizzare in un punto preciso, mediante l'utilizzo di un canale ad ultrasuoni. Chi si trova nella zona target sente perfettamente, mentre le aree circostanti non vengono inquinate dal suono altrui. Quindi si può ormai trasmettere un messaggio di fronte ad uno scaffale, ed un altro a poca distanza senza disturbare il personale che sarebbe altrimenti esposto al messaggio tutto il giorno. In attesa che la vera personalizzazione del servizio sbocci anche da noi, non ci resta altro che incrociare le dita.

sabato 3 giugno 2006

Il Vicepresidente che dice No

Da quando ho venduto l'ultima quota di Rapp Collins alla DDB, non mi sono più occupato di clienti "normali". Per normali intendo quei clienti che a parole vogliono sempre innovazione e creatività, ma che poi lasciano le decisioni all'ufficio legale o al vicepresidente incaricato di dire NO. Sarebbe invece ora che tutti insieme ci rimboccassimo le maniche, ed imparassimo a correre un po' di rischi. Il nostro boom economico impressionò il mondo. Eravamo un popolo di straccioni, voltagabbana ed affamati (con in più il peso della storia sul groppone). In pochi anni scalammo le classifiche mondiali entrando a pieno titolo nel novero dei pochi paesi industrializzati. La nostra creatività e soprattutto la nostra fame, ci fecero osare l'impossibile e fummo premiati. Ora seduti sui nostri allori da una quindicina d'anni, ci lamentiamo della concorrenza di questi cinesi affamati ed ingegnosi che vogliono conquistarsi una vita decente, almeno metà della nostra. Nel secolo scorso, la nostra economia si è appoggiata su una voce fondamentale nella bilancia dei pagamenti, le rimesse degli emigranti: i nostri nonni, i nostri padri all'estero a lavorare nelle miniere e nelle fabbriche dei paesi ricchi. Ma ora non abbiamo scampo, ci tocca lavorare di più e meglio, e scordiamoci le pensioni.
Da questa sede e con questa nuova rubrica, mi propongo di lanciare degli stimoli per lo più tecnologici. Non mi illudo che che il sistema cambi strada, ma se solo una delle idee che posso portare sarà utile a qualcuno, avrò fatto la mia parte.
Incominciamo dal banale Wi-Fi (pron. uai fai) wireless, la rivoluzione senza fili di collegamento che non servono più, da almeno 6 anni. Quanti di voi sono collegati in ufficio ad una rete wireless? Pochi, e pochi manager all'aereoporto estraggono i portatili per collegarsi alla posta. I più evoluti dotati di Blackberry o di Palm consultano la posta con macchinette tascabili. Libero adesso offre l'ADSL con il wireless gratis anche a casa. Ma la vera rivoluzione arriverà da Wi-Max (uai max). Non ci sarà nemmeno più bisogno di collegarsi con una compagnia telefonica, e in molti posti non si dovrà neppure più pagare. A proposito di non pagare, ormai Skype (scaip) comincia ad entrare nelle aziende. Se avete un computer, e chi non ce l'ha, con Skype non pagate le telefonate (ormai ad alta qualità). Potete chiamare chiunque abbia lo stesso programma installato in qualsiasi parte del mondo. E se dovete telefonare a qualcuno che non ha il computer in Patagonia, pagate solo la tariffa da Buenos Aires a Ushuaia. Queste rivoluzioni, a bassissimo investimento e che riducono i costi, dovrebbero essere ubique in tempi di vacche magre, invece no, perchè bisogna sforzare il cervello! Gran parte dell'industria di marca ha corrotto il suo valore aggiunto. Ha cercato di assecondare le politiche di salvataggio del retail, senza sforzare troppo il cervello. Sarebbe ora di svegliarsi e magari cominciare a pensare a come vincere, magari con l'aiuto della tecnologia, invece di solo sopravvivere nei prossimi venti anni.

cappuccino

cappuccino
il miglior Illy del mondo?

Shangai pollution

Shangai pollution
dalla finestra di casa mia

formaggi

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italiani ... assenti